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Mancano poche ore alla conclusione del voto negli Stati Uniti d’America, dopo una lunga campagna elettorale che ha visto come protagonisti Donald Trump per i repubblicani e Kamala Harris per i democratici.

Una campagna elettorale senza esclusione di colpi, quella che ha visto il Tycoon battere, ribattere e controbattere la candidata democratica Kamala Harris, che ricordiamo ha sostituito in corsa il Presidente uscente Biden, che si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca, vista la sua età e le condizioni fisiche che probabilmente non gli avrebbero permesso di portare a termine un nuovo mandato presidenziale.

È altrettanto vero che il ritiro di Biden è stato repentino, anche perché tutti i sondaggi prevedevano una sonora sconfitta.

Insulti, accuse e ingiurie i temi principali della campagna elettorale, al margine di soluzioni per l’economia, per l’immigrazione, per le risoluzioni delle guerre che ci sono in tutto il mondo, come in Ucraina e nella striscia di Gaza e per le politiche commerciali che vedono gli USA contrapposti al grande colosso cinese.

Da tutte le parti del mondo le elezioni USA sono osservate con grande interesse e preoccupazione. I governanti degli stati appartenenti all’Unione Europea ufficialmente non prendono posizioni né per il repubblicano né per la democratica, perché con elezioni in bilico evitano di creare problemi diplomatici con chi successivamente dovranno dialogare, piaccia o non piaccia.

Tutti i partiti di opposizione e i mass media di qualsiasi estrazione, sono entrati in campo per fare il tifo. Quelli vicini alla sinistra appoggiano e fanno propaganda per Kamala, quelli vicini all’estrema destra invece fanno tifo per il Tycoon. È diventata per alcuni una lotta per la democrazia, chi vota Kamala è democratico e saggio, chi vota il Tycoon invece è antidemocratico, razzista, “garbage”, come li ha definiti Biden.

Ma possibile che milioni di americani possano essere considerati in questo modo? Qualcuno dimentica che saranno gli americani a votare e chiunque sia il prossimo Presidente eletto, sarà la democrazia a trionfare.