Il Consiglio Comunale di Merì, nella seduta di mercoledì 23 ottobre, con 4 voti favorevoli (Pino, Bucca Maria Catena, Gugliotta e Messina) e 5 astenuti (Alleruzzo e Raffa per Evoluzione Civica, Borghese, Cicciari e Bucca Lorena per la minoranza), non ratifica la variazione urgente di bilancio per l’inserimento di un finanziamento di € 480.000 per la costruzione di un asilo nido comunale.
Seduta valida in prima convocazione con la presenza di tutti i consiglieri.
Ad apertura di seduta, il capogruppo di Evoluzione Civica, Rossana Alleruzzo, con una nota, pone una questione pregiudiziale di illegittimità all’odg aggiuntivo che prevedeva la riproposizione dell’aggiornamento del Programma Triennale delle Opere Pubbliche (non approvata nella seduta del 17 ottobre scorso, con 5 astenuti e 4 voti favorevoli) e il regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Nella nota Alleruzzo faceva notare che Statuto e Regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale definiscono chiaramente questa fattispecie: “Una delibera non approvata non può essere ripresentata prima di 180 giorni, salvo che non siano mutati i presupposti giuridici e di fatto. Programma Triennale delle Opere Pubbliche e Regolamenti non possono essere convocati con le modalità di urgenza”, quindi con meno di 5 giorni di avviso. “La riproposizione è stata convocata su presupposti di fatto e giuridici inesistenti”.
Dopo un ampio dibattito tra i capigruppo delle opposizioni e la Segretaria Comunale, che ha additato come responsabili i funzionari comunali per inerzia ed incapacità nella gestione degli atti, il Presidente ha convocato una riunione dei capigruppo nella quale si è deciso di portare ai voti la pregiudiziale di illegittimità, poi approvata in aula.
L’odg aggiuntivo è stato rimandato, con 5 voti favorevoli (gruppo di minoranza ed Evoluzione Civica) e 4 astenuti del gruppo di maggioranza, nel frattempo la consigliera D’Amico non ha fatto rientro in aula.
Questa la situazione politico-amministrativa nel piccolo centro tirrenico, dove appare chiaro che l’Amministrazione Comunale non ha la maggioranza in consiglio.
Alla luce di tutto ciò, come si risolverà la questione politica? Riuscirà il Sindaco a ricomporre una maggioranza consiliare o sono vere le voci di possibili dimissioni che porterebbero Merì al voto nella primavera del 2025?
Nelle prossime settimane si potrebbero delineare nuovi scenari.