Condividi:

Granarolo dell’Emilia, comune della Città Metropolitana di Bologna, nei giorni scorsi ha fatto da scenario, nella location di Villa Fibbia, nel comune di Granarolo dell’Emilia, all’azione artistica e performativa di Alessio Barchitta, in occasione della quinta edizione di “Prospettive”, un ciclo di residenze, realizzate con il supporto della Regione e la curatela di Adiacenze, che quest’anno ha portato i partecipanti in una realtà densa di storia, intrecci e connessioni. 

Parliamo, nello specifico, del progetto che l’artista siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto ha chiamato “Che sia Prospero!”, sviluppatosi durante il periodo di residenza dello stesso in Emilia Romagna con al centro la figura storica di Prospero Baschieri che da latitante per molto tempo: “Straniero nella sua stessa terra…”, afferma l’artista, e questo solo perché il giovane brigante voleva difendere i diritti di base dei suoi conterranei, voleva che nessuna delle loro libertà fosse ulteriormente minata da una scelta imposta. Prospero venne fucilato dai cento soldati che lo andarono a prendere, e poi decapitato.

Per i suoi contemporanei è stato di forte ispirazione; ha saputo, con la sua vita, far capire il valore della libertà di scelta, della libertà in generale, ma col tempo la figura eroica del brigante si perde nella storia. Oggi viene riscoperto da Alessio Barchitta e, la testa di Prospero, decapitato, diventa emblema del suo lavoro e motivo di sperimentazione materica, attraverso l’uso della paglia, elemento molto presente nello spazio intorno: una grande testa, della larghezza di tre metri, assemblata dentro la colombaia di Villa Fibbia, nascosta ma evidente, impossibile da ignorare viste le dimensioni, e serena nel suo momento di dipartita, osserva come l’azione performativa e di aggregazione pensata dall’artista, restituisce la dignità dovut

La testa, arrivata al centro del paese, è diventata di tutti e tutti ne hanno avuto cura, curiosità storica e umana. La città di Granarolo dell’Emilia ha ricordato il suo “eroe” anche attraverso una targa che ne racconta la vita, insieme ad altre figure che hanno fatto la storia di quel territorio. Un saluto, un omaggio, una preghiera e un ringraziamento per non dimenticare.

Due appuntamenti veramente interessanti, il primo lo scorso sabato 5 ottobre a Villa Fibbia con una performance e la visione delle opere prodotte da Barchitta durante la residenza dello scorso giugno, il secondo il sabato successivo, 12 ottobre, con l’esposizione dell’installazione nel parcheggio sul retro del comune di Granarolo dell’Emilia. Complimenti al “nostro” Alessio Barchitta, giovane che onora al meglio in campo artistico nazionale il nome di Barcellona Pozzo di Gotto.