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De Luca, Sciotto e Lombardo. Restano solo in tre i deputati (tutti della provincia di Messina) per il movimento “Sud chiama Nord” ad appena due anni e mezzo dalle elezioni regionali. L’ultimo a salutare il sindaco di Taormina è stato, proprio ieri, l’on. La Vardera, dopo che Cateno De Luca aveva dichiarato candidamente che nel prossimo futuro “piuttosto che fare il numero uno dell’opposizione, preferirei essere il numero due della maggioranza… di centrodestra”. 

Parole forti, quelle del leader, immediatamente sposate dagli On.li Lo Giudice e Castelli ma non certo dalla giovanissima ex Iena palermitana, la quale ha pubblicato sui social un significativo video dichiarando: “Farò la mia traversata nel deserto. Non andrò in nessun partito di maggioranza, vado al gruppo misto. Ringrazio il movimento e Cateno De Luca, ma è giunto il momento che le nostre strade, almeno per il momento, si dividano”.

Il deputato regionale siciliano ha poi aggiunto: “Sabato scorso ho capito quali sono i rapporti con il leader di Sud chiama Nord: niente dialogo e senza averne parlato prima, ha deciso con tutta la deputazione rimasta di tracciare il futuro del partito. Come potrei non tenere conto delle affermazioni di Cateno: noi che oggi attacchiamo il governo regionale siamo pronti domani a sederci con i partiti che oggi lo sostengono? E avrei detto lo stesso se al fianco di Schifani ci fossero stati il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle”.

Nelle ore immediatamente successive alla scelta di La Vardera, lo stesso De Luca aveva parlato di “fraintendimento e mancanza di riconoscenza nei miei confronti” da parte del giovane deputato, che ha così replicato: “Sono stato accusato di aver frainteso le parole di De Luca, ma riascoltando lui e anche le affermazioni di Francesco Gallo, parlamentare a Roma, non vedo altra interpretazione a quella che ho dato io e anche i vari giornali. Per questo motivo, con un pizzico di commozione e affetto ho deciso di lasciare Sud chiama Nord e andare al gruppo misto. Ringrazio i validi collaboratori del gruppo, Cateno e tutti miei colleghi deputati”.

Adesso staremo a vedere gli sviluppi futuri di una situazione che è comunque preoccupante, tanti “i pezzi” persi per strada dal movimento “Sud chiama Nord” che fanno certamente riflettere in vista dei futuri assetti nella politica regionale in Sicilia.