Condividi:

Ancora un caso di maltrattamenti ed atti persecutori a Sant’Agata di Militello. Gli agenti della Polizia di Stato sono stati impegnati in un altro caso di codice rosso che poteva finire in tragedia.
A farne le spese una giovane madre che, a bordo del proprio veicolo insieme ai figli piccoli, ha incrociato l’auto dell’ex compagno il quale, notandola, ha immediatamente accelerato l’andatura, sorpassandola e speronando il veicolo condotto dalla vittima. L’auto della donna è stata sbalzata dalla propria corsia effettuando un testacoda di 180 gradi, per fortuna senza conseguenze ulteriori, se non un grande spavento, pericoloso per la sua incolumità e per quella dei figli minorenni.
Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di Sant’Agata di Militello, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Patti, hanno messo in luce la spregiudicatezza e la pericolosità dell’autore, già legato sentimentalmente alla donna.
Il G.I.P. di Patti ha valutato positivamente l’ampio quadro indiziario offerto, rafforzato dalle narrazioni delle persone offese e di quanti hanno assistito a tale episodio violento, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari per il pericolo di reiterazione del reato, anche in relazione ai precedenti episodi di violenza, verificatisi in un considerevole arco di tempo, emersi dalle indagini e ritenendo la condotta dell’indagato rivelatrice di una personalità violenta ed irascibile.
L’uomo, infatti, nel tentativo di riallacciare la relazione sentimentale, ha iniziato a perseguitare la persona offesa, ad ingiuriarla, minacciarla, aggredirla, tempestarla di chiamate e messaggi telefonici, appostandosi sotto casa, fino a giungere allo speronamento dell’auto che guidava.

Dopo le formalità di rito, l’indagato è stato quindi diffidato a non avvicinarsi alla                                                                                                                                                                                                                                                  donna, a non comunicare con lei in qualsiasi forma e a tenersi ad una distanza dalla medesima di almeno 500 metri; inoltre, ed a maggiore tutela della persona offesa, è stata disposta dal Giudice l’applicazione del braccialetto elettronico.