Il pittore Giuseppe Veneziano, incoronato artista dell’anno dal magazine al top di settore, ha realizzato una mattonella d’arte di cm. 30×30 dal titolo: “Lei ha il culo caldo” pittura acrilica su terracotta, per la collezione d’arte del Museo Epicentro di Barcellona Pozzo di Gotto.
Si è arrivati a questo importante risultato oltre che per l’impegno del pittore Giuseppe Veneziano, ormai a pieno titolo cittadino di Pietrasanta che ha fatto diventare sua seconda patria dopo l’amata Sicilia, anche per una stretta e importante collaborazione fra Nino Abbate, Fondatore del Museo Epicentro, e Andrea Bartoli, Fondatore della Farm Cultural Park di Favara, un binomio perfetto per una maggiore divulgazione dell’arte contemporanea in Sicilia che speriamo abbia altri importanti risvolti di collaborazione.
Giuseppe Veneziano, l’enfant prodige del neo-pop italiano, è stato eletto artista dell’anno 2023 da Artuu.it., un magazine di settore che guida i lettori alla scoperta dei nuovi linguaggi estetici diffusi e delle radici pop che modellano e alimentano la creatività e la cultura del nostro tempo. Della giuria facevano parte importanti esperti del mondo dell’arte che hanno premiato un artista che, più di ogni altro, oggi riempie le mostre, le fiere, le piazze digitali di ragazze e di giovani e vecchi non istruiti e non assuefatti al linguaggio del contemporaneo, di persone estranee e indifferenti al circuito ristretto dell’arte “ufficiale”.
Che dell’artista apprezzano lo stile sarcastico, immediato, irriverente, divertito e corrosivo, capace di mettere insieme, in un’unica serie di quadri, una Madonna di Raffaello, Berlusconi, Michael Jackson, Spider Man, Gesù Bambino e Hitler, tutti comprimari di un grande circo folle e imbizzarrito quale di fatto oggi è il nostro immaginario diffuso.
Giuseppe Veneziano è felice e si compiace anche del commento di Vittorio Sgarbi. “La vittoria di Veneziano – spiega Sgarbi – è la testimonianza della forza dell’arte figurativa popolare e di facile lettura contro gli intellettualismi propri di molti artisti contemporanei, che creano la separazione tra l’artista e l’osservatore. Capire Veneziano – aggiunge Sgarbi – è semplice, e in molti casi istruttivo. Altri sono complicati e distruttivi”.
Veneziano fu protagonista due anni fa di una grande mostra diffusa a Pietrasanta dove le sue sculture giocose e anche irriverenti divennero addirittura delle attrazioni. E in alcuni casi fecero discutere, in molti altri casi finirono in decine di migliaia di selfie e di reel e di stories instagram o Tik Tok”. A caratterizzare il lavoro di Veneziano è il costante rovesciamento linguistico dei luoghi comuni, la costante messa in discussione dei codici cui siamo abituati ad aggrapparci.