Condividi:

I consiglieri comunali dei gruppi “Città Futura” e “Milazzo 2020” hanno diffuso una nota dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale del nuovo piano tariffario della Tari per replicare alle accuse mosse dalla minoranza all’Amministrazione sui presunti aumenti per i cittadini.

“Non ci sarà nessun salasso a carico dei cittadini milazzesi come ampiamente spiegato in consiglio comunale – affermano i consiglieri Alisia Sottile e Franco Rizzo -. Ancora una volta la minoranza politica veicola notizie assolutamente false, interpretando a proprio piacimento numeri e dati. Del resto cosa ci si può aspettare da chi ha dimostrato in aula di non conoscere la differenza tra PEF (piano economico finanziario) e Piano Tariffario? I numeri sono numeri e non esistono interpretazioni che tengano. Come non si può smentire la realtà dei fatti. Questa Amministrazione è stata in grado di offrire alla cittadinanza un servizio quantitativamente e qualitativamente migliorativo, con una raccolta porta a porta efficiente 7 giorni su 7, con l’apertura del C.C.R. e con tutte le azioni possibili per dotare i cittadini di strumenti e servizi utili. Questa amministrazione ha anche portato virtuosamente la raccolta differenziata al 72%, e questo ha permesso di ammortizzare i costi relativi al conferimento in discarica. Se in passato con costo di discarica di 210 euro a tonnellata si pagava più di 9.600.000, oggi, nonostante il costo di discarica sia aumentato a 360 euro riusciamo a contenere la spesa sotto i 9 milioni.

Di certo chi paga le bollette si è reso conto che in questi tre anni la bolletta di una famiglia media è diminuita del 45%. Quest’anno avrà un piccolo ed irrisorio aumento dell’ 8%, per motivi che esulano dalla responsabilità dell’amministrazione, ma relativi all’aumento dei costi di conferimento in discarica e dell’energia. Ma nonostante questo possiamo affermare con orgoglio, che rispetto al passato si pagherà comunque il 32% in meno per un servizio qualitativamente eccellente.

Fa specie che certe accuse provengano proprio da ex amministratori che in passato non hanno certo dato prova di grandi capacità in tal senso. Tutti ricordiamo la spazzatura che arrivava fino al secondo piano, tutti ricordiamo le borse di spazzatura attaccate ai cancelli o le strade ridotte a micro-discariche abusive. Per non parlare del fatto che all’interno del nostro PEF scontiamo un fondo crediti di dubbia esigibilità di oltre 380 mila euro perché la precedente amministrazione non ha emesso le bollette quando dovevano essere emesse. Ci vuole davvero coraggio oggi a creare falsi allarmismi e ad accusare questa amministrazione e la maggioranza che la sostiene di chissà quale massacro sociale. E’ davvero un insulto all’intelligenza dei cittadini. In realtà la nostra gestione virtuosa ha proprio permesso di evitare tale fantomatico salasso e i cittadini avranno modo di constatarlo nelle loro bollette”.

Dopo le polemiche in Aula sul nuovo piano tariffario e automaticamente sui costi che dovranno pagare i cittadini per il servizio di smaltimento dei rifiuti, l’assessore alle Finanze e Tributi, Roberto Mellina ha voluto chiarire la situazione fornendo, con degli esempi concreti, come cambierà la bolletta della Tari nell’anno 2024.
“Basta leggere le carte per rendersi conto che l’aumento urlato dalla minoranza sarà dell’8 per cento rispetto al 2023 e ciò grazie proprio alla “differenziata” – afferma l’esponente della giunta Midili – visto che i costi sono passati da 260 euro a 360 euro a tonnellata. Se si considera che Milazzo smaltisce 5.400 tonnellate all’anno, il calcolo è semplice. Ma la chiarezza viene fuori proprio dall’analisi delle bollette.
Ad esempio una famiglia di tre persone ha pagato di Tari 513 euro nel 2020, 394 nel 2021, 330 nel 2022 e nel 2023. La bolletta del 2024 sarà di 358 euro, dunque leggermente superiore a quella dell’ultimo biennio, ma decisamente inferiore rispetto al passato. E ciò nonostante l’aumento dei costi del carburante e del trasporto.
Se consideriamo un nucleo di due persone avremo 333 euro nel 2020, 277 euro nel 2021, 239 euro nel 2022 e 2023 e infine quest’anno una bolletta di circa 256 euro, ovvero 20 euro in più. Altro che salasso come strumentalmente evidenziato dalla minoranza”.
L’assessore riporta anche l’esempio del singolo utente evidenziando che nel 2020 ha pagato di Tari 254 euro, nel 2021, 170 euro, nel 2022, 131 euro, nel 2023 124 euro e adesso dovrà pagare 137 euro.
“Bastano questi raffronti – conclude Mellina – per capire la diminuzione del costo rispetto al 2020, altra gestione amministrativa, nonostante, lo ribadisco, gli aumenti”.