Condividi:

Si è andato verso una riduzione di alcune condanne al processo d’appello per l’operazione “Montanari”, partita da un traffico di droga tra Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Messina, che porto agli arresti oltre 80 persone. Uno dei filoni dell’inchiesta sulla riorganizzazione di Cosa nostra barcellonese condotta dalla Dda di Messina per un blitz dei carabinieri scattato nel febbraio 2022.

Il procuratore generale Felice Lima aveva chiesto la conferma di quanto disposto in primo grado e richiesto dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai tre sostituti della Dda Fabrizio Monaco, Antonella Fradà e Francesco Massara.

Da qui si è optato per una parziale conferma di quanto disposto in primo grado dal gup del tribunale di Messina Maria Militello il 24 gennaio dello scorso anno, quando furono disposte 13 condanne e 5 assoluzioni totali, più diverse assoluzioni parziali, tra riti abbreviati e ordinari, la corte d’appello di Messina ha ridotto nove delle condanne, una è stata confermata e due sono state irrorate grazie all’accordo tra accusa e difesa: quella ad 8 anni e 6 mesi per Gabriele Antonino Abbas e quella a 10 anni e 10 mesi per Tommaso Pantè.

Per gli altri coinvolti nell’operazione, le condanne per Alessandro Abbas 6 anni 9 mesi e 10 giorni, Massimo Pirri 7 anni e 8 mesi, Salvatore Benenati 7 anni e 2 mesi, Teresa Morici 6 anni, 9 mesi e 10 giorni, Maria Concetta Lenzi 4 anni e 6 mesi, Daniele Mazza 8 anni, 5 mesi e 10 giorni, Yassine Lakhlifi 6 mesi e 250 euro di multa, Santo Genovese e Antonino Grasso 10 mesi e 340 euro di multa. Confermata la condanna emessa in primo grado – 6 mesi – per Elena Sottile. I giudici, su richiesta dell’avvocato Filippo Barbera, che difendeva anche Alessandro Abbas, al quale è stata disposta una riduzione della pena emessa in primo grado, hanno revocato gli arresti domiciliari a Maria Concetta Lenzi e anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, ridotta in appello a 5 anni, poi l’interdizione legale e la libertà vigilata. Infine revocata anche a Salvatore Benenati.

In difesa degli assistiti gli avvocati Filippo Barbera, Filippo Spina, Giuseppe Ciminata, Antonio Spiccia, Tommaso Calderone, Anna Retto, Angela Elisabetta Sindoni, Cinzia Panebianco, Gaetano Pino, Giuseppe Calabrò, Salvatore Silvestro, Antonietta Pugliese, Annalisa Munafò, Diego Lanza e Salvatore Lo Vecchio.