“Si è sentito a volte come un elemento di disturbo e poco più che sopportato per la sua politica libera, morale e onesta” sono le amareggiate riflessioni del sindaco di Rometta, Nicola Merlino, contenute nel suo libro-testimonianza “Storia di un impegno”, presentato ieri mattina alla delegazione municipale.
Politica che, secondo quanto scritto, l’autore conduce anche in maniera appassionata, dal momento che questa sarebbe l’unica motivazione all’agire pubblico senza altro tornaconto se non quello di vedere realizzato il bene comune.
Nel libro sono solo accennati i 46 anni di vita pubblica dell’autore e l’importanza politico-sociale che ha assunto la sua associazione Vivi Rometta negli ultimi 25, mentre sono stati approfonditi i risultati ottenuti dalle sue due amministrazioni che stanno per concludersi.
Senza tralasciare commoventi passaggi riguardanti la sua grave incurabile malattia, comparsa qualche anno prima del suo mandato iniziale del 2014, raggiunto – come racconta – col “voto di opinione”, di cui ne va fiero e che lo avrebbe impegnato moralmente a spendere per la sua Rometta tutte le energie rimastegli.
Non potevano neanche mancare argomentazioni su temi particolarmente dibattuti, come quelli sui ponti di Saponara e di Spadafora, il centro commerciale di contrada Gianpaolo, i parcheggi a pagamento, i cimiteri, la rotatoria e la depurazione.
Nè confronti con le amministrazioni precedenti alle sue.
A fianco del primo cittadino la preside Emilia Arena, il direttore di ematologia del Papardo, Daniele Mannina, due suoi esperti Pippo Bottaro e Piero Gazzara, gli assessori ed i consiglieri di maggioranza e gli amici di sempre, gli associati di Vivi Rometta, in un’aula gremita di pubblico, tra cui i sindaci di Messina, Federico Basile, Villafranca Tirrena, Giuseppe Cavallaro, Saponara, Giuseppe Merlino, Mazzarrà Sant’Andrea, Carmelo Pietrafitta e Trabia, Francesco Bondi, gli onorevoli Matteo Sciotto e Roberto Corona, Pasquale Campagna, Matteo De Marco ed il consigliere di Villafranca Mario Russo.
In conclusione, in risposta alla domanda della moderatrice, la giornalista Serena Sframeli, Merlino ha detto emozionato che ciò che lo ha maggiormente appagato in tutti questi anni è stato l’avere avuto “il coraggio di fare scelte impopolari (parcheggi a pagamento e accertamento/riscossione ndr), che sapeva sarebbero state utili a tutti, ritenendole non solo di buona politica, ma addirittura esistenziali”.
(foto giornalista Lucia Cava)