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«Dopo i fatti di Pisa e Firenze ed i vergognosi e strumentali attacchi nei confronti della Polizia di Stato, riteniamo necessario intervenire con fermezza per interrompere l’escalation di incitazione allo scontro sociale ed all’odio verso le istituzioni. Il nostro compito – rammenta Maurizio Galati Segretario Generale della UIL Polizia di Messina – è anche quello di garantire il diritto a manifestare nel rispetto delle regole e contestualmente vegliare sul mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. L’unico “fallimento” di cui ci avvediamo – sottolinea il Segretario UIL Polizia – è quello di una società incapace di imprimere i giusti valori alle nuove generazioni, di uno Stato che non tutela adeguatamente chi è demandato a farne rispettare le leggi. L’assalto ad una volante della Polizia di Stato avvenuto Torino, finalizzato a liberare un extracomunitario, responsabile di reati aberranti, nonché gli insulti, gli atti di bullismo e di violenza patiti dai figli dei poliziotti sia a Firenze che a Pisa, sono la conseguenza drammatica e diretta del circo politico e della gogna mediatica artatamente messa in atto da chi, da sempre, milita nel partito dell’antipolizia. Inutile negare che alcuni media hanno immediatamente condannato, senza alcun contraddittorio, l’operato di chi era preposto a garantire la sicurezza pubblica a Pisa, diffondendo immagini parziali. Delegittimare la Polizia di Stato e le Forze dell’Ordine in genere, significa delegittimare e mettere in discussione le intere istituzioni democratiche. Adesso basta. Basta attacchi strumentali, basta polemiche, basta divisioni, basta violenze fisiche e verbali. Lanciamo un appello trasversale che coinvolge l’intera classe politica. Per una volta tanto, il mondo politico scenda unita in piazza a manifestare contro ogni forma di violenza e discriminazione; per una volta tanto dimentichi la propria collocazione nella geografia politica; per una volta tanto dimentichi di essere di destra, di centro o di sinistra; per una volta tanto dimentichi le ideologie che dividono; per una volta tanto manifesti solidarietà e vicinanza alle Forze dell’Ordine. Questi uomini e queste donne vanno garantiti e sostenuti…. perché ci vuole “cuore e coraggio” ad indossare una divisa! Sono un bene prezioso per la tenuta della democrazia e dello stato di diritto».