Venerdì 8 marzo alle ore 21:00 al Teatro Auditorium di Pace del Mela arriva un grande classico di Eduardo De Filippo con un’amatissima coppia di attori catanesi: Salvo Saitta ed Eduardo Saitta, protagonisti di “Non ti pago”.
Come informa il regista Antonello Capodici, “Non ti pago” è la commedia perfetta. In queste pagine, tutto è perfezione. Il soggetto, la scansione delle scene, la costruzione drammaturgica: tutto. Non c’è una battuta che non ne origini subito un’altra altrettanto efficace. Non c’è una battuta che non discenda dalle precedenti con una urgenza evidente e precisissima. Metterla in scena è molto facile per un regista: infatti, questa è la terza o la quarta volta che lo faccio. La prima, più di vent’anni fa, con uno strepitoso Enrico Guarneri. Ci vogliono i capelli bianchi per sondare tutto intero l’abisso di malinconia con cui il protagonista Ferdinando si rivolge al padre morto che, inspiegabilmente, si rifiuta di soccorrerlo nel sogno. Ci vogliono anni fitti di vita per capire il dramma di questo signore, ormai giunto alla mezza età, che si rifiuta di smettere il proprio ruolo di figlio.
La vicenda di Ferdinando Quagliolo, giocatore sfigato e “smorfiatore” disastroso, è – infatti – un delizioso paravento dietro il quale si agita il protagonista vero: il padre morto. Venerato dalla memoria di tutti, ambiguo genitore “vicario” del fortunatissimo Bertolini, a sua volta futuro marito della giovane Stella e – perciò – in qualche modo anche figlio “adottivo” di Ferdinando in qualità di genero. Come si vede: generazioni che si rincorrono senza mai raggiungersi del tutto. E’ il genio tremendo di Eduardo, al quale è ispirato questo testo, che ci fa ridere fino alle lacrime. Appunto. Lacrime che, asciugandosi, lasciano strie di sale e malinconica rabbia. E’ la vita, appunto. Colma di parole inutili e preziosissimi gesti. Vissuta come un irreparabile sogno dal quale non ci sveglia mai del tutto. La Vita.
Oggi, i capelli bianchi sono spuntati. Ma non so quanto più abbia capito, della commedia, rispetto a quegli anni, trascorsi e remoti. Nel frattempo e cambiato il mondo. Il Teatro – ovviamente – è ( più o meno impercettibilmente) cambiato anch’esso e noi tutti (impercettibilmente!) insieme a lui. Quello che mi è chiaro – sicuro! – è, che quando vedo Ferdinando che parla con il ritratto di suo padre Saverio, inevitabilmente, è come se fosse Eduardo stesso a parlare con il suo proprio padre: il terribile ed immenso Scarpetta. Che non lo legittimò mai come figlio (come neppure legittimò i fratelli Peppino e Titina) ma che gli insegnò il Segreto del mestiere. Che gli fu moltissimo Maestro, ma assai meno “papà”. Un uomo amato ed odiato con la stessa densa ferocia, con il medesimo, incommensurabile strazio. Arriverei persino a dire che la Storia – tutta la Storia – non è altro che la vicenda eterna delle parole dei Figli e delle parole dei Padri; generazioni sempre destinate a parlarsi, ma senza tuttavia comprendersi mai. Per fortuna, non sono un intellettuale. Ho letto e studiato pochissimo. E quel poco, senza veramente capirlo mai. Del resto – come dice Brecht – “ gli intellettuali servono in Teatro, come il Boia serve in ospedale.” Vi auguro buon divertimento.
IL CAST
Eduardo Saitta, Salvo Saitta, Francesca Agate, Alfio Belfiore, Antonello Capodici, Turi Giordano, Barbara Gutkowski, Marco Fontanarosa, Giovanni Maugeri, Eleonora Musumeci, Serena Rapicavoli.
BIGLIETTI
https://www.ticketone.it/event/non-ti-pago-auditorium-comunale-17959164/
Biglietti al botteghino, il giorno dello spettacolo dalle ore 19:00
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