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RECENSIONE DI LUCIO ZANIBONI. 

Carmelo Aliberti, passando dalla critica, dalla saggistica e dalla poesia al romanzo, dopo: “Briciole di un sogno” e “Il mio Mondo finirà con te” conclude la trilogia, che si era proposto, con tale triplice opera di radiografare i mali del nostro tempo, scoprirne le radici e compiere un viaggio doloroso nelle sanguinanti piaghe del cuore e dell’anima, dove trovare la salvezza e la luce eterna.

“Veronica”.

  L’opera segue il piano strutturale e artistico dei due precedenti lavori: il romanzo storico che vuole perseguire bello, giusto e utile (in quanto con l’etica di cui l’opera si fa bandiera cerca di contribuire al miglioramento della società).

    I cardini del pensiero ideativo sono “la Divina Commedia” e “Il Dolce Stil Novo” di Dante e “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Dal Manzoni i tre elementi essenziali (bello, giusto, utile) e l’artificio che origina la narrazione.

   Mentre il Manzoni inventa il ritrovamento di un manoscritto con le vicende dei promessi sposi, da cui sviluppa il racconto, Aliberti si avvale di una sacra rappresentazione, con una omonima nuova Veronica che asciuga il viso di Cristo durante la salita al calvario e mostra alla folla l’effigie impressa sul velo.  Così il protagonista, Luca scosso dalla visione, affida alla donna la propria rinascita spirituale. Questo avvenimento origina e dà vita a tutta la narrazione.

   Luca è uomo colto, che si è dedicato sempre all’arte letteraria, preparando nel suo studiolo le schede di ogni libro letto (un critico letterario dunque, da cui trapela l’autobiografia); si trova come Dante smarrito, disorientato, ha bisogno di una guida che lo tolga dall’impossibilità di trovare da sé una via d’uscita per salvarsi.

   Nella “Divina Commedia” l’intervento salvifico è Virgilio, con cui Dante intraprende il lungo viaggio nel regno dei dannati, e attraverso il Purgatorio, salire al Cielo. Nel romanzo di Aliberti troviamo Veronica con cui Luca intrattiene un lungo rapporto diretto o epistolare, con fraterna comunione intellettuale e spirituale.

   Anche Veronica, come Beatrice nel “Dolce Stil Novo” è la creatura che eleva e diviene ispirazione di valori salvifici. Il rapporto con l’opera dantesca continua perché Luca, depresso dal degrado del mondo che lo circonda, ha perso fiducia nei propri intenti morigeratori, scorgendo come la banalità, l’indecenza e la spudoratezza trionfino dove un tempo avevano pregio serietà, cultura, etica e valori artistici. Le bolge infernali di Dante qui sono rappresentate dalle negatività che si sono succedute dai figli di Adamo ai giorni nostri.

   Così sfilano i mali del mondo e gli artefici delle malefatte di tutti i tempi, con connotazione di nomi, avvenimenti e luoghi, destinando grande spazio alla mancanza di riferimento dell’umanità alla storia che nei suoi corsi e ricorsi avrebbe potuto e dovuto divenire guida e maestra.

Non compaiono però solo figure negative, ma anche i grandi spiriti in campo artistico, umano, politico e religioso che sono stati raggi radiosi nella loro vita, contrapposti a questi dannati vivi, separando il grano dal loglio.

    Ampio spazio è dato in particolare agli ultimi due secoli in cui snoda tutte le vicende, per lo più purtroppo belliche.

    Veronica, con cui Luca riesce a rapportarsi in etica e poesia, gradatamente riesce a risollevargli l’animo e a fargli comprendere che se anche il mondo non corrisponde ai canoni di ordine naturale, morale e religioso, compito del poeta, dello scrittore è di impegnarsi per far sì che la parola e lo scritto mirino a influenzare positivamente.

   Così il protagonista risente il benefico influsso di Veronica e liberato dall’abulia, dalla depressione in cui era caduto, ritrova ispirazione, estro, voglia di vivere e scrivere. Questa a grandi linee la microstoria, cui fa da scenario e da argomento principale la storia con il grande specchio delle vicende sicule, nazionali e internazionali.

   Lo stile, come nei precedenti romanzi e a sua volta in flashback, con cambi improvvisi di tempi, illuminazioni, richiami, rimandi, a volte in forma magmatica, quasi come fantasmagorico lancio finale di fuochi artificiali a siglare la piena del cuore del protagonista o il susseguirsi di strappi di buio e luce di un treno in corsa in un tratto di linea di continue brevi gallerie.

  Il tessuto storico e artistico è ampio; a trecentosessanta gradi presenta la storia del nostro tempo con il bisturi che incide e nella sua visione storica e politica (polis), nel miglior senso della parola, alza la voce a deprecare ingiustizie, prevaricazioni, atrocità passate e presenti perpetrate.

    Il mondo moderno, in particolare è vagliato in tutte le sue forme e il giudizio che scaturisce è negativo. L’uomo con la sua intelligenza ha conquistato buoni risultati a livello tecnico e la vita potrebbe offrire ai più buone possibilità se non si fossero formati blocchi finanziari, intesi al potenziamento e alla ricchezza dei singoli.

    Così masse languono, la natura non viene rispettata e così il diritto. Vige il pensiero unico, che si fa arbitrio, dispotismo e implacabilità. Il denaro, la ricchezza, divengono vitello d’oro da idolatrare, l’uomo si arroga diritto divino e amore, la famiglia e l’onore vengono calpestati e derubricati.

    Tornano Sodoma e Gomorra. La narrazione a tratti diviene fusione di prosa e poesia, in una forma linguistica particolare, volutamente dimentica, a tratti, di linearità a dare vigore, volume, suono, consonanza idea/parola alla piena del cuore.

L ‘approccio agevole, attrattivo e nel suo lungo itinerario storico, politico, etico e religioso in grado di originare interesse cultura e ricchezza interiore.

Nota dell’autore

Il romanzo è una visione del mondo attuale con una congrua testimonianza dal vivo sulle miserie deprimenti per un credente, da contrapporre alla morte di Dio, cancellato dai nuovi Unni e far rinascere i valori distrutti. Se il cristianesimo che io ho espresso interiorizzando tutti i sommovimenti delle cose create, ha ancora speranza di sopravvivere. L’ultima frase è di Montale e l’ho messa alle fine per dimostrare con quanto scritto prima, la frase impropria di Montale, perchè, secondo lui, la Storia è scritta dai potenti di ogni tempo, che cambia contesti e protagonisti, quindi, dice Lui, “é maestra di niente”, ma è il docente che deve guidare l’allievo a cercare insieme, con continuo confronto, la verità di ogni cambiamento.  Infine, questo nuovo testo che ho riletto stanotte, calza come terzo volume di una trilogia sul Novecento nei molteplici aspetti.

Scrittrice Lilia DAMICO scrive:

Il tuo romanzo, nella nuova versione, mi è   piaciuto moltissimo. Ti avevo già detto che era molto originale nella struttura e nel linguaggio e ora si è arricchito ulteriormente. Suggestivi e chiari i periodi che si susseguono ben concatenati alla trama, anche i tempi sono ben scanditi nell’intreccio che procede fluido attraverso le lettere, i dialoghi tra i personaggi, o dialoghi interiori.

Molto bene anche il sottolineare chi parla, scrive o pensa con sopra i nomi   “Luca”   “Veronica”, “Veronica a Luca” ” Luca si confessa” ecc. ecc. Molto intense tutte le parti ed immagini rese vibranti dal tuo personalissimo linguaggio poetico.

Meravigliosi i passi che precedono ” Veronica tardò a rispondere ad un così lungo travaglio “Il travaglio interiore di Carlo, diventa il travaglio di chi legge, sentimento universale e dunque destinato a restare tale in ogni epoca. I momenti poetici nel romanzo, sono tanti e per me decisamente vincenti. Il romanzo va benissimo e ti faccio tantissimi complimenti. Secondo me non necessita di altro. Un’ultima cosa. Controlla il periodo, mi sembra nel primo capitolo: “Fino ad ora sono vissuta serenamente, come si dice, ” tra casa e chiesa”…Penso che alla fine del periodo si sia cancellata una frase, prima del punto fermo.

Comunque può darsi che si sia cancellata solo nel file che hai inviato a me Io ho letto in merito al contenuto, non sono abile correttrice di bozze, infatti devo rileggere i miei romanzi mille volte, perché sul computer non mi accorgo degli infusi, leggo bene, cioè giusto, mentre, in verità, è scritto male e quando rileggo trovo sempre qualcosa che non va. Vedo che tu non ti fermi mai, continui a scrivere, a ricevere prestigiosi premi e più che lusinghiere critiche per le tue opere. Mi congratulo con te, per la forza, per la creatività, per la potenza e passione che metti in ogni tuo lavoro letterario.

Veronica

Una puntuale ed attenta lettura del romanzo in cui, come scrive G. Rando, si coglie una forte tensione morale. Sicuramente l’amore nella sua accezione più pura, la fede, il credo nei valori morali e cristiani sono le categorie fondanti del romanzo. Vorrei aggiungere anche che il romanzo ci offre un’immagine della Sicilia statica, gattopardesca, ma dinamica con una sua ben marcata fisionomia culturale.

Biografia

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È nato nel 1943 a Bafia di Castroreale (ME). Laureatosi in Lettere, ha insegnato nei licei di Barcellona P.G. (ME). Dopo un soggiorno a Trieste, ha definitivamente deciso di risiedere nella città giuliana, dove continua a svolgere la sua attività letteraria. È cultore della materia in letteratura italiana presso l’Università di Messina. È stato insignito dell’onorificenza di Benemerito della Scuola, della cultura e dell’Arte da parte del Presidente della Repubblica.

A Trieste, da 10 anni, ha fondato e dirige la Rivista Letteraria e di Cultura Varia NO PROFIT TERZO MILLENNIO, a cui collaborano insigni docenti di Università italiane e straniere.

Ha scritto circa 80 volumi di critica letteraria, di saggistica, di poesia, di tradizioni popolari e ha curato per 35 anni, nella piazza del suo paese, il dramma sacro: Vita, Passione, Morte e Resurrezione di Gesù in 37 scene variabili ad ogni edizione.

Con i suoi allievi del Liceo Scientifico di Barcellona ha fondato la Rivista Scolastica IL LEONARDO e realizzato un grosso volume di circa 456 pp., intitolato AUTORI DI BARCELLONA E DINTORNI, vincitore del Premio Letterario Per le Scuola Superiori IL CONVIVIO (2005), pubblicato dalla Bastogi.

Le sue opere sono state in molte lingue. In Francia nella circostanza della traduzione della sua poesia nella collana universitaria CELIS della Blaise Pascal, è stato organizzato un convegno sull’opera di Aliberti e nella circostanza del recente Convegno sulla gravità delle frontiere, il suo intervento su la frontiera in Fulvio Tomizza, è stato pubblicato recentemente, in francese e in italiano, negli Atti, pubblicati dalla Università organizzatrice.

Ora il poeta, scrittore e giornalista Gabriel Impaglione fondatore e direttore della rivista ISLA NIGRA, organo ufficiale dei poeti internazionali dell’UNESCO, ha tradotto in spagnolo, con prefazione dello stesso traduttore e postazione del prof. Nino Grillo (Università di Messina) e del docente Jean Igor Ghidina, maitre de conference Università Blaise Pascal.

Da qualche settimana la Bastogi-Libri di Roma ha pubblicato un saggio di Aliberti sul grande scrittore Andrea Camilleri, presente nelle migliori librerie italiane o sui più importanti siti di vendita online tra cui la Feltrinelli, che ha inserito nel suo catalogo 18 volumi, la libreria Universitaria, La Mondadori, Amazon ed altri, riscuotendo molto successo.

Opere/Poesie

Una spirale d’amore (1967), Padova-Una topografia (1968), Padova-Il giusto senso (1970), Firenze. C’è una terra (1972), Milano. Teorema di poesia (1974), Milano.

Il limbo la vertigine (1980-1981), Castroreale (ME).

Caro dolce poeta1981-1991Bastogi Editrice Italiana-Poesie d’amore (1984), Castroreale.

Marchesana (1985), Castroreale. Aiamotomea (1986),, Castroreale-Nei luoghi del tempo (1987), Castroreale-Elena suavis filia (1988), Castroreale-Vincenzo Consolo, poeta della storia (1992), Rhegium Julii, Reggio Calabria. Le tue soavi sillabe 1999, Castroreale.

Il pianto del poeta,2002 Foggia-La ferita del tempo (2005), Bastogi, Foggia “Itaca” (poemetto, dramma lirico per voce sola, tradotto in varie lingue), MGgraph, Terme Vigliatore. Il Convivio 2006. Letteratura siciliana contemporanea, Pellegrini 2008, L’altra Letteratura Siciliana Contemporanea La Medusa Editrice, 2013. Lettura di Andrea Camilleri, Bastogilibri, Roma 2018. Michele Prisco, lo scrittore della memoria e dell’anima.

Critica letteraria

Come leggere Fontamara di Ignazio Silone, Mursia editore (edizioni 1977, 1989, 1998);

Guida alla lettura di Lucio Mastronardi (1986), Bastogi, Foggia; Come leggere la Famiglia Ceravolo di Melo Freni (1988)-Ignazio Silone (1990, Bastogi, Foggia;

Michele Prisco (1993), Bastogi Foggia; MICHELE PRISCO-un uomo e uno scrittore nel buio della coscienza. (ed. Terzo Millennio (2017). Testi, traduzioni e interviste a poeti e scrittori contemporanei (1995), Bastogi Foggia; La questione meridionale e altre questioni in letteratura, (1997), Barcellona P.G. Messina-Sul sentiero con Bartolo Cattafi (2000, 2001, 2014, 2016. 2020), Bastogi, Foggia; Fulvio Tomizza e la frontiera dell’anima (2001, Bastogi, Foggia(tradotto in croato nel 2006 a cura dell’Università Popolare, Patrocinio M.P.I.- Umago-Croazia); Fulvio Tomizza e la frontiera dell’anima, Edizioni Terzo Millennio;( 2016) La narrativa di Carlo Sgorlon (2003), Bastogi, Foggia; Carlo Sgorlon, “Cantore delle minoranze emarginate”, ed. Terzo Millennio, 2017’Poeti siciliani e non del Secondo Novecento, (2 volumi, 2003 e 2004), Bastogi, Foggia; Poeti Siciliani e non del Terzo Millennio (2005), Bastogi, Foggia; 100 poeti per l’Europa del 3* Millennio (Il Convivio, CT, 2006) Letteratura siciliana contemporanea e post-contemporanea. Da Capuana a Verga, a Quasimodo, a Camilleri, Luigi Pellegrini Editore (2008).50 anni d’amore per la letteratura, Ed. Terzo Millennio, 2014. Ha curato l’edizione scolastica di “Stalag 307, diario di prigionia di Carmelo Santalco“, Bastogi editore, Foggia 1998. Ha fondato ed è direttore editoriale della Rivista Inter. di Letteratura e Cultura Varia. TERZO MILLENNIO, 2009. Ha pubblicato su Terzo Millennio, Monografie: su G. Verga, I. Silone. V. Consolo, S. Quasimodo, Stefano d’Arrigo, L. Sciascia, C. Magris, S. Saglimbeni, L. Zinna, Nino Pino, I. Silone, eroe dei cafoni della Marsica, M. Collura. L. Pirandello, V. Brancati, B. Joppolo, G. Jannelli, Turi Vasile, L. Piccolo. G. Occhipinti. B. Cattafi, L. Mastronardi. (1997-2008-2014). L’altra letteratura Siciliana Contemporanea, La Medusa (2013, per le Scuole Superiori e per le Università. Ha organizzato in piazza, trasformata in Teatro, annualmente e con continui aggiornamenti, i testi sacri della Vita, Passione, Morte e Resurrezione di Gesù. Al Liceo Scientifico, con i suoi allievi, ha realizzato il volume: POETI DI BARCELLONA E DINTORNI (pubblicato da Bastogi e vincitore del Premio Nazionale per le Scuole Superiori e I miti dello Stretto, 2008. Letteratura siciliana contemporanea, (Pellegrini 2008) Lettura di Andrea Camilleri, Bastogilibri, Roma 2018. Michele Prisco, lo scrittore della memoria e dell’anima. Carlo Sgorlon, 2 Edizione, Lo scrittore delle popolazioni emarginate (Edizioni Terzo millennio,2016) Bartolo Cattafi, Dall’angoscia di vivere all’ansia metafisica (Ed. Terzo Millennio,2017) Letteratura e società Italiana Dal II Ottocento ai nostri giorni” 10 VOLUMI DI 15.000, pp.), Alberto Moravia, tra “Gli indifferenti” a “Io e Lui (2019”; Dacia Maraini, (2021); Lucio Mastronardi, il Maestro di Vigevano (Terzo Millennio,2022) G. T. di Lampedusa, tutte le opere; Italo Svevo (saggio,2019), Stefano D’Arrigo (ed. Terzo Millennio,2006), La letteratura Triestina, da Bruno Marin a Claudio Magris, a Susanna Tamaro, a Tomizza, a Pino Rovereto A Saba, ecc.

Premi

Premio “Rhegium Julii. Una vita per la cultura” (Reggio Calabria, 1999 )-Onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica: “Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte” (1990) Premio Mediterraneo, 2001, Premio alla Carriera. Premio Internazionale “Il Convivio 2004” per la saggistica (per La narrativa di Carlo Sgorlon (Catania) Premio alla carriera “Messana”, Messina 2005-Premio letterario nazionale per la critica letteraria “Giorgio La Pira” (Milazzo, 2008). Premio Colapesce (assegnato a Messina alle personalità che si sono distinte a livello mondiale per la loro attività, utile allo sviluppo della civiltà umana. PREMIO AQUILA AUREA, per Una vita dedicata alla cultura.  5 PREMI NEL 2023: Premio alla carriera (2023), Premio Speciale S. Antonio Abate, Premio Città di Barcellona P.G.(ME), Premio CIVITAS EUROPA (29 ottobre 2023).

Saggi sull’opera di Carmelo Aliberti

Orazio Tanelli, Carmelo Aliberti, poeta cosmo-nauta; Placido Conti, Carmelo Aliberti un uomo, un poeta, un cittadino-Paola Bianco, Da Quasimodo, a Cattafi, ad Aliberti; Francesco Puccio, Carmelo Aliberti, poeta della dialettica esistenziale (2004)-Giuseppe Manitta, Carmelo Aliberti archeologo dell’anima, in G.Manitta, Stefano Pirandello e altri contemporanei, Il Convivio, 2007 .Giorgio Barberi Squarotti: Carmelo Aliberti: poeta civile sul sentiero metafisico.

Recentemente ha pubblicato:

Letteratura e società italiana dal II Ottocento ai nostri giorni. (10 v.v.) Ha anche esordito in narrativa con il romanzo “Briciole di un sogno”, con Prefazione di Jean Igor Ghidina, Blaise Pascal University, Francia. BASTOGILIBRI aprile 2021. Seguito dal recente romanzo IL MIO MONDO FINIRA’ CON TE” (pubblicato da Lombardo Editore Milazzo (Messina) salutato dalla critica come la tipologia rivoluzionaria del romanzo del futuro. Il romanzo, oltre a vincere numerosi Premi, è stato scelto come Il Libro del Mese, dalla Rivista di approfondimento culturale CULTURA OLTRE.

Nel 2023 ha vinto 5 Premi, tra cui il “Civitas Europa 2023”, che premia chi si è particolarmente distinto in Europa nell’ambito della Cultura, e nella promozione di un sempre maggiore impegno, per l’attività svolta a favore di un legame sempre più coeso tra le Nazioni che compongono l’UE.

Ha in fase di pubblicazione: “Veronica”, il terzo volume della trilogia sul Novecento.