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Dopo un fallito tentativo di dialogo politico, la questione viene portata nelle aule di giustizia: alcuni cittadini, del comprensorio che va da Saponara a Torregrotta, si sono rivolti al Giudice, in merito ai disagi subiti lungo la percorrenza dell’A/20 nel tratto Messina-Milazzo.

A sostenerli, il pool di avvocati nominato dal “Comitato intercomunale Rometta/Saponara/ Villafranca Tirrena”, presieduto dal sindaco di Rometta, Nicola Merlino, che lo compone insieme ai primi cittadini degli altri due comuni, Giuseppe Cavallaro (Villafranca T.) e Giuseppe Merlino (Saponara).

Si può dire essere questa, al momento, la situazione intorno alla vertenza con il Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) a tre mesi dalla costituzione del Comitato che, in un ruolo di “supplenza” – come tengono a precisare i sindaci, dato che non rientrerebbe nei loro doveri istituzionali -, si propone di cercare una soluzione alla “atavica cattiva gestione da parte del CAS” del tratto Messina-Milazzo dell’autostrada A/20 che, da una ventina di anni, “sta creando gravi disagi e danni all’utenza e ricadute negative sulle economie dei territori interessati”.

E, in questa fase, tenendo fede ai propri fini statutari, lo sta facendo dando, appunto, assistenza legale agli utenti che hanno adito il Giudice di Pace competente per i rispettivi territori di residenza, vale a dire Messina (circoscrizione da Messina a Saponara), Rometta (da Rometta a Torregrotta) e Barcellona P.G. (da Monforte S.G. a Milazzo).

Con tali ricorsi, predisposti dagli avvocati Antonino La Rosa, Maria Grazia Drago, Piero Giordano, Fulvio Capria, Rosella Nastasi e Maria Vittoria Santagata, viene chiesto il riconoscimento giudiziale, per parziale inadempimento contrattuale, del rimborso del 30% delle spese del pendolarismo autostradale degli ultimi 10 anni, ammontante in media a 1000/1200 Euro, oltre che del risarcimento del danno, per “pericolo attuale”.

In effetti, da troppo tempo, su tale tratto autostradale, gli automobilisti devono subire l’intenso traffico dovuto agli “imbuti” per la marcia su un’unica corsia e accettare i rischi correlati con la scarsa illuminazione delle gallerie, la pressoché inesistente segnaletica orizzontale, le buche dell’asfalto, gli irregolari spazi dei giunti e i guard rail dimostratisi a volte tragicamente inadeguati.

Negatività peraltro evidenziate – fa sapere il presidente – “nelle periodiche relazioni ministeriali a cura del dirigente Placido Migliorino”.

Nello stesso tempo, altre azioni giudiziarie sono annunciate dal Comitato con un ultimo comunicato, apparso in queste ore sui social, secondo il quale: “Rilevata l’assenza di volontà politica e delle consistenti risorse finanziarie necessarie per la soluzione dei gravissimi problemi connessi con la percorrenza del tratto autostradale Milazzo-Messina, si individua quale unico mezzo per tutelare i nostri concittadini (utenti dell’indicato tratto autostradale) nonché il nostro territorio, l’attuazione di tutte le azioni giudiziarie previste dall’ordinamento giuridico  per il ristoro dei consistenti danni e  della grave situazione di pericolo cui si è quotidianamente sottoposti. In tal senso si stanno già intraprendendo le necessarie azioni giudiziarie”.

Quest’ultima strada si sarebbe resa necessaria – fa sapere Nicola Merlino -, a seguito di una serie di infruttuose interlocuzioni per un incontro con l’assessore regionale delle infrastrutture e della mobilità, Alessandro Aricó, avvenute dopo il punto sulla questione fatto dal Comitato col Prefetto di Messina, Cosima di Stani.

Pertanto, “si inizierà con le diffide dei sindaci al CAS ad adempiere alla manutenzione e ad eliminare i pericoli esistenti, alle quali seguiranno azioni giudiziarie di risarcimento dei danni causati ai territori dei rispettivi comuni da una significativa diminuzione di spostamenti provenienti da Messina”.

Senza escludere che, a seguito delle sentenze delle azioni giudiziarie già avviate dagli utenti, si potrebbero avere altre migliaia di analoghi ricorsi.

Sulla questione, fanno sapere dal suo enturage, potrebbero giungere chiarimenti dell’assessore Aricò.