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Nella serata di ieri è terminata la breve fase polito-amministrativa del sindaco Nino Genovese, con il risultato scontato  in consiglio comunale, convocato con l’unico punto all’ordine del giorno: mozione di sfiducia, nelle scorse settimane presentata dai consiglieri Calogera Calà, Antonino Donato, Marco Filiti, Monica Barbara La Macchia, Santo Mancuso, Andrea Paratore e da Valentina Certo, quest’ultima fino a pochi mesi fa, aveva avuto il ruolo di vice sindaco.

Un amministrazione partita senza la maggioranza in Consiglio fin dall’esito delle elezioni amministrative dell’ottobre 2021, con il successo di Genovese, in quanto per una manciata di voti i seggi in consiglio erano pochi. Non sono comunque mancate le fibrillazioni all’interno del gruppo a sostegno del sindaco con le dimissioni anche del vice-sindaco prima dell’estate, da qui si è arrivati alla seduta finale di ieri sera.

Il presidente del consiglio  comunale Marco Filiti in avvio di seduta, leggendo i punti della mozione di sfiducia, ha tenuto a rimarcare le cause di carattere politico, le violazioni dello statuto e del regolamento comunale oltre quelle del programma, che hanno portato a tale atto dei consiglieri.

Da qui la replica del sindaco Nino Genovese, che ha difeso le ragioni delle sue scelte elencando i passaggi del breve mandato elettorale.

Subito dopo gli interventi dei consiglieri, dal gruppo “Un’Altra Falcone” vicini all’esecutivo ai gruppi “Insieme Possiamo per Falcone” e del gruppo misto.

Al termine delle dichiarazioni di voto, il risultato della votazione era assai scontata: 7 a favore della mozione e 3 contrari. Finisce così la legislatura comunale di Nino Genovese, adesso si passerà ad una gestione commissariale nominato dalla Regione e la programmazione delle consultazioni amministrative alla prima tornata elettorale.