Ospite d’eccezione della libreria ‘Libratevi’, la scrittrice Carla Maria Russo, oggi 12 luglio, in una sala del ristorante di Rometta Marea ‘La Lanterna’, ha dato vita ad un’intensa serata con tanti spunti di riflessione, durante il dialogo con la giornalista Rosaria Brancato sul suo ultimo romanzo storico ‘Cuore di donna’, edito da Piemme.
Frutto, anche questa volta di una meticolosa ricerca storica, il suo ultimo lavoro, che lei stessa definisce un legal thriller, indaga ancora a fondo l’universo femminile, partendo dal vissuto di una donna lucana, Maria Barbella, della comunità italiana newyorkese di fine ‘800, condannata a morte per omicidio, con un ingiusto processo, determinato dai pregiudizi conservatori e maschilisti, e in questo caso anche razzisti, che dominavano le società dell’epoca, quindi anche quella americana, come ha tenuto a precisare l’autrice.
Ma questo spunto, in quanto storia personale, non era sufficiente ad appassionarla al punto di farne un romanzo, ha detto Carla Maria Russo, cosi Maria Inez, questo il nome della protagonista, racchiude anche la vicenda di un’altra emigrante, di cui non ha fatto il nome, che l’ha colpita dritto al cuore.
Perché, ha spiegato citando Alessandro Manzoni, il romanzo parte da una realtà personale per arrivare, filtrata dal mondo dell’autore, ad un altra realtà, che deve ambire ad essere universale, cioè capace di far ritrovare ogni lettore.
Ann Bennett, la coprotagonista, ha specificato, è il suo “omaggio” a quello che ritiene il simbolo dell’inizio dell’emancipazione femminile perché rappresenta il grande cambiamento di prospettiva che, a partire dalla seconda metà dell’ 800, ha fatto si che le donne, attraverso il sapere, siano diventate pian piano protagoniste della propria vita.
Tra mille ostacoli e difficoltà, come quelli che ha dovuto affrontare Ann, di famiglia povera, prima per poterlo diventare e poi da prima donna avvocato americana, quando ha deciso di patrocinare la causa di Maria, sostenuta dalla National American Woman Suffrage Association, il movimento che si batteva per l’estensione del suffragio universale anche alle donne, avversato dalla stampa.
Cenni appassionati hanno anche riguardato gli altri temi presenti in ‘Cuore di donna’, emersi dalle letture di Iolanda Anzollitto: l’amore, le migrazioni, la pena di morte e anche il buio della fede, su cui l’autrice forse avrebbe voluto soffermarsi un po’ di più.
È occorso tanto tempo, sono state le conclusioni finali, prima che le donne prendessero consapevolezza del loro stato, perché sono mancati loro gli “strumenti culturali”.
Infatti secondo l’autrice “la cultura e la prima nemica sella sottomissione”, favorita invece dal “timore religioso” e dalle tradizioni patriarcali: “quando è stato capito questo si è rotto lo schema, ma rimane molta strada da fare – ha detto – e quella fatta è insicura”.
In chiusura, il plauso da parte del pubblico a Mariagrazia Perrone e Gloria Leonardi della libreria Libratevi per le loro graditissime iniziative di incontro con gli autori.