Un’ordinanza del Sindaco di Lipari vieta la movida oltre la mezzanotte nei giorni feriali e oltre le due nei festivi. L’ordinanza datata 20 giugno ha creato disagio, scompiglio e mal contento tra gli isolani che vivono solo di turismo e che, avendo già fatto la programmazione degli eventi estivi, vedono così sfumare la possibilità di una stagione proficua e di ripresa dopo anni di stop dovuti anche al protrarsi della pandemia.
Ecco la segnalazione arrivata in redazione, dal titolo “LA VIA DI MEZZO”:
“È il secondo anno di mandato del Sindaco Riccardo Gullo e per noi operatori turistici le restrizioni legate alla stagione estiva continuano ad aumentare e a diventare insostenibili.
Considero l’ordinanza di questa estate eccessivamente dura e repressiva, soprattutto considerando il pochissimo tempo che abbiamo a disposizione per poterci riorganizzare e reinventare dopo questa batosta inferta all’ultimo minuto. Come possiamo oramai far fronte all’investimento fatto per questa estate? Perché essere costretti a licenziare parte dei nostri dipendenti?
La differenza tra autorità e autorevolezza c’è.
Nel primo caso si usa una certa intransigenza con regole rigide e improrogabili, nel secondo caso invece, si usa meno forza per ottenere ciò che si vuole essendo più partecipativi, piu predisposti al dialogo e sorretti da quella empatia che solo un buon padre di famiglia può provare verso i propri figli, in questo caso, noi cittadini.
Si parla tanto di una politica che non sia più in contrasto con le esigenze della gente, ma per farlo c’è bisogno di avvicinarsi ai cittadini a mano aperta, una mano aperta significa un cuore disponibile, e se il cuore è disponibile non può che farsi interprete del cuore collettivo.
La via di mezzo significa darci più responsabilità mettendoci alla prova con nuove regole e concessioni più equilibrate e realisticamente accettabili.
La via di mezzo è considerare che una discoteca insonorizzata ad alto volume può far più danni di 3 bar in fila con un volume equilibrato e sostenibile, cosa che un buon sistema di controllo e gestione può garantire..
La via di mezzo è non fare le stesse regole per tutti i luoghi perché per esempio non si può dire che a Panarea ci siano gli stessi problemi di ordine pubblico che in altre città d’Italia.. in questa isola solamente durante il covid le forze dell’ordine hanno dovuto affrontare momenti difficili come conseguenza delle restrizioni della pandemia non a caso espressione di un forte senso di frustrazione collettiva..
In posti come Panarea in estate la maggior parte dei turisti torna tardi dal mare. Nei ristoranti la cena finisce a mezzanotte se tutto va bene. Non resta che una ora di musica per chi vuole divertirsi senza dover per forza andare in discoteca. E chi vuole andare in discoteca non ci va se non prima dell’01.00 per poi doverne uscire alle 02.30? E quando ne esce non ha la possibilità di comprare un cornetto perché oramai non solo è vietato vendere da bere dopo le 02.00 ma anche da mangiare.
Il nostro lavoro lo facciamo con tanta passione! Impossibile non considerare le persone che vengono qui per divertirsi in pace e armonia senza per questo sfociare nella mala movida.
La via di mezzo dov’è?
In sintesi, noi bar, ristoranti, possiamo usufruire della musica solo tre giorni alla settimana in luglio e cinque giorni in agosto, e solamente dalle 20.00 alle 01.00. Il resto del tempo tutti zitti e buoni.. nessun sottofondo musicale, non una chitarra acustica!
Sogno o son desta???
Si può immaginare cosa significhi per noi operatori turistici delle isole prepararci per affrontare una stagione estiva sotto il peso di insormontabili difficoltà legate a questi territori, così.. belli ma impossibili..?
L’acqua a volte non arriva, in giugno non ho potuto aprire il mio ristorante e questa sera sono rimasta aperta a cena grazie ad un vicino che mi ha prestato la sua acqua!
Il mese scorso non sono stati ritirati i rifiuti dagli operatori ecologici e li abbiamo portati a casa pur di collaborare..
La settimana scorsa e oggi stesso non abbiamo ricevuto la merce perché la nave non sempre arriva. Noi siamo degli eroi ma non Gesù Cristo per fare la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
A fronte di tutto questo chiedo al Sindaco del Comune di Lipari, anche per il tramite di Sua Eccellenza il sig. Prefetto cui la presente è rivolta, di dimostrare più solidarietà nei nostri confronti e di non infierire con delle regole rigide e frustranti che spengono ogni impeto creativo e lavorativo.
Ma quanti di noi ci prodighiamo per il bene comune con uno spirito di volontariato ripulendo i sentieri, le spiagge e occupandoci del randagismo?
Non ci aspettiamo un GRAZIE ma più riconoscenza e considerazione.
Noi chiediamo al Sindaco di metterci alla prova dandoci più tolleranza e più responsabilità concedendoci la possibilità di rispettare regole proprio perché più morbide e accettabili a cuor più leggero
Noi crediamo di poter interagire per costruire un futuro meno unilaterale,
Dove un tipo di turismo non debba esistere a scapito di un altro. Dove un turismo colto e naturista possa convivere con quello mondano. Perché Panarea, pur essendo un’isola che come le altre, appartiene all’arcipelago delle isole Eolie, ha in se una individualità speciale, quella della GIOIA DI VIVERE!
In fondo, noi non siamo così perfetti, così come la cosa pubblica non è così perfetta. Perché pretendere da noi una perfezione che qui come in nessun luogo esiste?
Nell’ordinanza infine è vietato battere le mani.
Ma come possiamo trattenerci dal farlo, in un momento magico, mentre alziamo lo sguardo al cielo e quel senso di individualità e divisione cede il passo a quella unione che solo la musica può creare! In quel momento capiamo che tutti siamo solo UNO. Perché in fondo in fondo siamo tutti figli delle stelle…”
Così scrive l’imprenditrice eoliana, di origini napoletane, al timone dello storico locale “Bridge” di Panarea, che negli anni ha visto tra i suoi ospiti personaggi del jet set nazionale ed internazionale, ha deciso di affidare la propria tutela legale agli avvocati Sebastiano Campanella e Antonio Sottile, i quali, nell’immediato, stanno valutando la possibilità di impugnare l’ordinanza incriminata innanzi al competente Tribunale Amministrativo Regionale.