Si profila una nuova emergenza rifiuti, e di conseguenza sanitaria, per i comuni messinesi che conferiscono la spazzatura nella discarica di Trapani, in quanto il gestore dell’impianto, la Trapani Servizi S.p.a., vieta lo scarico dei camion che trasporterebbero “tipologie non conformi”.
Sono interessati i 28 comuni della Società per la Regolamentazione dei Rifiuti (SRR), ma anche Milazzo, Barcellona P.G., Furnari e Oliveri.
I camion dunque ritornano indietro senza poter conferire il carico di spazzatura, con la conseguente impossibilità di raccogliere le altre frazioni di rifiuti, previste nelle diverse giornate di calendario.
Un vero e proprio corto circuito che non riguarderà solo l’indifferenziata, ma tutti gli altri rifiuti destinati a rimanere davanti alle abitazioni o ai margini delle strade.
Una situazione che ha indotto gli amministratori di alcuni Comuni, che da tempo sono costretti a recarsi – su disposizione della Regione – a Trapani, a prendere una posizione forte, chiedendo alla SRR di avanzare istanza all’Assessore Regionale all’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilità per consentire l’utilizzo non più della discarica di Trapani, ma di quella di Catania.
Al Comune di Milazzo, oggi si sono riuniti, col sindaco Pippo Midili, i primi cittadini di Barcellona, Pinuccio Calabró, Patti, Gianluca Bonsignore, Furnari, Felice Germanó, Gioiosa Marea, Tindara La Galia, e Oliveri, Francesco Iarrera, per fare il punto della situazione e, soprattutto, individuare delle nuove soluzioni che consentano di uscire dall’emergenza sorta a causa dei problemi sollevati dal gestore dell’impianto di Trapani che ormai, da due settimane, non permette il regolare conferimento delle ditte appaltatrici di ciascuna municipalità, respingendo i mezzi senza consentire lo svuotamento del carico.
“Tale atteggiamento del gestore – viene evidenziato in un documento congiunto – determina gravi disagi alle nostre comunità, considerato che i mezzi restano carichi di immondizia indifferenziata, non permettendo la raccolta delle altre frazioni e quindi provocando una emergenza igienico-sanitaria visto che i rifiuti sono destinati a rimanere nelle strade. Una situazione assurda per Comuni che sono costretti a sobbarcarsi notevoli oneri di natura organizzativa, ma soprattutto economici per raggiungere il sito di Trapani. Per di più su 108 Comuni della provincia di Messina, solo 31, ovvero appena il 30 per cento è stato destinato dalla Regione, non se ne comprende le ragioni, all’impianto di Trapani, mentre tutti gli altri sono stati autorizzati per la discarica di Catania. Da qui la decisione chiedere alle SRR operanti nei territori di competenza, di presentare immediatamente una istanza alla Regione affinché autorizzi i Comuni da loro amministrati a conferire presso la discarica di Catania come avviene per la prevalenza delle municipalità della provincia di Messina e di avviare contestualmente una interlocuzione con il presidente della Regione e con l’assessore regionale all’Energia per trovare una soluzione che ponga fine ad un corto circuito col gestore che si trascina da tempo e che condiziona l’attività che queste municipalità sono impegnate a portare avanti con efficacia nel settore igienico-ambientale”.
Gli amministratori locali fanno sapere di non escludere di valutare, nelle prossime settimane, la possibilità di azioni eclatanti come quella di depositare i rifiuti davanti la sede dell’assessorato regionale.