“Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha rivelato che la Raffineria di Milazzo ha violato le prescrizioni A.I.A. che è tenuta a rispettare, e che proprio per tali violazioni gli avrebbe inviato una diffida.
A questo punto ci saremmo aspettati sia dalla stampa, sia dal Sindaco di Milazzo, quale massima autorità sanitaria locale, che cercassero di andare a fondo in questa clamorosa rivelazione, ponendosi domande del tipo “Quali prescrizioni sono state violate? Con quali conseguenze? La magistratura ne è al corrente?”.
Apprendiamo che subito dopo la “rivelazione” il Sindaco Formica ha effettivamente scritto al Ministro Costa, ma non per porgli queste doverose domande, bensì per chiedergli di rettificare un post su facebook (sic!).
In altre parole il Sindaco, anzichè preoccuparsi della salute dei suoi concittadini, ci tiene a precisare che “a Milazzo non c’è e non c’è mai stata una via delle parrucche”, bensì solo a Pace del Mela, distante ben 1 km (!) dai confini comunali milazzesi.
Come se i malati e i rischi di patologie tumorali siano solo a Pace del Mela e non anche a Milazzo. Come se gli aumentati rischi sanitari riscontrati in vari studi (metalli nelle urine, alterazioni gonadiche, acromegalia, tumori del SNC, malattie respiratorie, malattie psichiatriche, mortalità perinatale, nati pretermine, malformazioni congenite, ecc..) siano solo a Pace del Mela e non in tutta la valle del Mela, Milazzo compresa.
Certamente compito del Sindaco è anche curare l’immagine del proprio comune, che possiede senza dubbio delle bellezze e delle ricchezze uniche al mondo. Bellezze che attraggono giustamente sempre più turisti e che potrebbero attrarne molti di più se non fossero deturpate dalla raffineria e dalla centrale elettrica attigua, che, come afferma il Piano Paesaggistico, costituiscono i maggiori fattori di degrado del paesaggio locale, con ricadute negative per l’economia dell’intera provincia.
Per curare l’immagine di Milazzo in maniera più credibile bisogna far si che a Milazzo le industrie pesanti rispettino le regole (e invece pare che non sempre così) e soprattutto che queste regole siano sufficienti a garantire la salute dei cittadini (e invece non è così, anche perchè il Sindaco Formica a marzo ha ritirato le “prescrizioni sanitarie” che avrebbero garantito la salute dei cittadini).
Insomma l’atteggiamento del Sindaco somiglia molto a quello di certi politici siciliani che fino a pochi decenni fa negavano l’esistenza della mafia, con la scusa di difendere l’immagine della Sicilia. Ma non è certo nascondendo la testa sotto la sabbia ed evitando di risolvere i problemi che si cura l’immagine di un territorio.
Anche la Gazzetta del Sud preferisce far passare sotto traccia la vera notizia (il mancato rispetto delle prescrizioni A.I.A. da parte della Raffineria), dando invece grande risalto alla polemicuccia da quattro soldi del Sindaco Formica. Anzi la Gazzetta rincara la dose parlando di “gaffe clamorosa” del Ministro. Di clamorosa in questo caso c’è solo la mediocrità di chi costruisce articoloni sul nulla, mentre fa passare sotto traccia le vere notizie.
In una gaffe clamorosa è invece incappata sul serio un’altra importante testata locale, OggiMilazzo, che in un articolo stamane pretenderebbe di chiarire “tutta la verità” sulla vicenda, affrettandosi ad affermare che l’A.I.A. “c’entra poco”. In altre parole OggiMilazzo vorrebbe smentire che la Raffineria abbia violato alcune prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. In realtà quanto sostenuto da OggiMilazzo è smentito da vari documenti pubblicati sul portale del Ministero, in cui si evidenziano diverse violazioni di prescrizioni A.I.A. riscontrate mediante un’ispezione di Ispra e Arpa nel mese di aprile 2018, in ragione delle quali ha fatto seguito la diffida citata dal Ministro Costa. Insomma OggiMilazzo, oltre a fare una gaffe, aggiunge ulteriori interrogativi. A che titolo OggiMilazzo pretende di smentire il Ministro dell’Ambiente? Qual è la fonte che l’ha indotta a fare la gaffe, cercando di depistare l’opinione pubblica?”