Si è insediato a Palazzo dei Leoni il tavolo tematico, recentemente istituito con decreto del Commissario straordinario Francesco Calanna, che si occuperà dei problemi e delle iniziative che coinvolgono il settore agricolo, un elemento strategico primario dell’economia dell’intero territorio metropolitano.
La prima seduta, che oltre alla partecipazione del Commissario, dei responsabili al ramo dell’ex Provincia, ha visto la presenza dei rappresentanti delle Istituzioni, delle Confederazioni e delle Associazioni di settore, dei Sindacati e degli Ordini professionali, si è sviluppata sui contenuti della nuova normativa che contiene azioni in favore del recupero delle terre incolte ed abbandonate ed ai criteri per la vendita dei terreni.
In apertura il Commissario Calanna ha posto l’attenzione sul ruolo fondamentale che il settore agricolo, insieme a quello turistico, ha sull’economia di interi territori della provincia, un aspetto che la Città Metropolitana sta curando con particolare impegno in relazione al piano di interventi che si andranno a realizzare nei prossimi mesi.
“L’istituzione di un tavolo tematico è fondamentale per coordinare azioni di sviluppo del comparto – ha affermato il Commissario Calanna – e le recenti iniziative a favore dei giovani che hanno interesse ad investire in attività agricole devono essere non solo accolte con favore ma devono essere supportate con un sostegno continuo da parte delle Istituzioni per far sì che si possano creare occasioni di lavoro e di crescita sociale ed economica”.
A seguire è intervenuto Gino Savoja che ha offerto un primo sguardo sul recente quadro normativo che rappresenta un’interessante opportunità per i giovani imprenditori agricoli e uno strumento efficace alla prevenzione e lotta agli incendi ed al dissesto idrogeologico.
Il responsabile dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura, Salvatore Bottari, ha posto l’esigenza di approfondire e proseguire la discussione su tutti gli aspetti tecnici e legislativi contenuti nella nuova normativa per garantire interventi puntuali ed incisivi da parte di tutte le Istituzioni coinvolte.
La legge del 3 agosto 2017, n. 123, contenente misure a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, denominata “Resto al Sud”, è già operativa dal 15 gennaio di quest’anno e prevede la destinazione di un fondo complessivo di un miliardo 250 milioni per i giovani dai 18 ai 35 anni, residenti in Sicilia o nelle altre cinque Regioni del Meridione, che acquistano o affittano terreni e presentano progetti di costituzione di aziende agricole; si tratta di un finanziamento fino ad un massimo di 50mila euro per ciascun richiedente (qualora si tratti di società il finanziamento massimo erogabile sarà di 50mila euro per ciascun socio fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro).
Il 35% dei finanziamenti sarà erogato come contributo a fondo perduto mentre il 65% sarà concesso sotto forma di prestito a tasso zero da rimborsare entro 8 anni.
I Comuni, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, dovranno procedere ad una ricognizione dei beni immobili di cui sono titolari e tale elenco dovrà essere aggiornato con cadenza annuale.
Una seconda opportunità è offerta dal bando dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), denominato “Banca nazionale delle Terre Agricole”, che mette in vendita 8mila ettari (in Sicilia sono 1.700, in provincia di Messina sono disponibili 20 ettari nel territorio di Caronia), appartenenti a Regioni e soggetti pubblici; semestralmente l’ISMEA aggiornerà l’elenco dei beni disponibili e darà vita ai successivi bandi di assegnazione.
La conclusione dell’incontro si è concentrata sull’iniziativa denominata “Terre Colte 2017”, promossa dalla “Fondazione con il Sud” in collaborazione con “Enel Cuore Onlus”, che si rivolge al terzo settore (associazioni, cooperative o consorzo sociali, enti ecclesiastici, fondazioni, imprese sociali) mettendo a disposizione 3 milioni di euro per la messa in coltura di terreni agricoli privati abbandonati o non adeguatamente utilizzati attraverso una concessione di almeno 10 anni e con l’impiego di soggetti svantaggiati.