Il problema del conferimento dei rifiuti in Sicilia, dalle discariche ormai sature ai costi di smaltimento, sono al centro di una nota firmata da cinquantasette sindaci della provincia di Messina.
Nel documento viene evidenziata la crisi del sistema dei rifiuti nell’Isola e vengono sollecitate risposte valide dal Governo Regionale al fine di uscire dall’impasse in cui la Sicilia si trova, anche a seguito della riduzione dei quantitativi di rifiuti indifferenziati che possono essere conferiti nelle attuali discariche ormai al collasso. Inoltre viene sottolineata la questione economica con gli alti costi di conferimento non sostenibili dai bilanci comunali e dai cittadini già colpiti dall’emergenza covid e dalla crisi economica. “Il livello dello standard di erogazione dei servizi è in continuo decremento – si legge nella nota – mentre quelli del conferimento e del trasporto sono in costante aumento. Ciò non consente, e non lo consentirà più entro brevissimo tempo, di mantenere gli attuali standards di raccolta differenziata determinando l’immediata vanificazione di tutti gli sforzi fatti finora, dalle Amministrazioni e dai Cittadini, in termini di sostenibilità ambientale e di rispetto della vigente normativa. Ormai è chiarissimo – prosegue la nota dei cinquantasette sindaci – che la Sicilia necessita di essere dotata di impianti per il trattamento dei rifiuti tali da consentire il potenziamento delle attuali performances raggiunte e la riduzione dei prezzi di trattamento e conferimento. Diversamente saremo inesorabilmente destinati a piombare nella più critica delle emergenze igienico – sanitarie. Non è più possibile che i rifiuti facciano il tour fra la Sicilia Orientale e quella Occidentale con costi a carico della finanza pubblica. E’ osceno e oltremodo riluttante – si legge nella nota – che i Comuni debbano andare incontro al dissesto finanziario a causa del conferimento dei rifiuti o che, per la stessa causa, non sia possibile raggiungere gli obiettivi prefissati dagli Amministratori Comunali e dalle diverse Comunità rappresentate”.
Allo stesso tempo i firmatari del documento sottolineano la necessità della realizzazione del polo impiantistico pubblico per il trattamento dei rifiuti in località Zuppà del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, promosso dalla SRR Messina Provincia e il fatto che l’iter, avviato da più di un anno, sembra essere inspiegabilmente impantanato. L’iter per la realizzazione dell’impianto è stato avviato dalla SRR Messina Provincia, ma si attende ancora il rilascio del PAUR che consentire l’inizio dei lavori per la realizzazione del polo impiantistico che potrebbe risultare operativo nell’arco di 14 mesi e presso il quale potranno essere trattati i rifiuti indifferenziati e l’umido. “Il polo impiantistico, una volta realizzato – hanno scritto i sindaci – consentirebbe all’intero territorio metropolitano di Messina di conferire i rifiuti riducendo di oltre il 40% i costi di conferimento e di annullare i costi di trasporto. I rifiuti indifferenziati verrebbero conferiti sostenendo un importo di circa 130 euro per tonnellata a fronte dei 270 di oggi mentre il rifiuto umido verrebbe conferito a circa 80 euro per tonnellata a fronte di 240 euro. Ciò si tradurrebbe in una effettiva, immediata, corretta e sostenibile gestione del ciclo dei rifiuti, sia dal punto di vista ambientale che finanziario”.
“Continuiamo a non comprendere i motivi – incalzano i firmatari della nota – per i quali, a distanza di oltre 1 anno, nel rispetto delle previsioni di cui alle Ordinanze del Presidente della Regione Siciliana che, in caso di impiantistica pubblica, avrebbero ridotto ad un terzo la tempistica necessaria al rilascio delle autorizzazioni ambientali, ancora oggi, nonostante le sempre più crescenti ed evidenti difficoltà che rasentano l’impossibilità a “pagare” le discariche ed i conferitori privati, con la gravissima crisi igienico-sanitaria alle porte, l’Assessorato Territorio ed Ambiente e la Commissione Tecnica Specialistica – pur avendo acquisito i pareri e concluso l’iter delle conferenze di servizio già a dicembre scorso – a distanza di 4 mesi hanno, apparentemente in maniera ingiustificata, bloccato l’iter non provvedendo, o meno, al rilascio del provvedimento autorizzatorio che consentirà, nell’arco di 14 mesi, la realizzazione dell’opera e, consentiteci, la risoluzione definitiva dell’emergenza rifiuti”.