Quando la salute dei cittadini e l’ambiente passa sempre più in secondo piano, continuando ad inquinare a scapito di una comunità, quella di Furnari, che ha pagato e paga a caro prezzo la vicinanza alla discarica di Mazzarà S. Andrea contraddistinta da una gestione scellerata dei rifiuti. Nella giornata di ieri sono stati scoperti, nel Torrente Mazzarrà, scarichi abusivi provenienti dalla discarica (appena cento metri più avanti), in un’area sottostante la stradella di accesso all’invaso gestito da TirrenoAmbiente spa. Sul posto si è recato il sindaco di Furnari, Mario Foti, insieme alla Polizia Municipale ed ai Carabinieri della Stazione di Furnari, dal sopralluogo si è constatato un grave scempio ambientale con possibili ricadute sulla salute dei cittadini. Scovato e denunciato un enorme cumulo di c.d.“pastazzo” costituito da inquinanti scarti agrumari. “Nella medesima area di circa 600/700 mq — si scrive nella nota del Comune — con somma sorpresa sono stati riscontrati: Un enorme quantitativo di acque putrescenti e stagnanti; Una conduttura nascosta tra la vegetazione dalla quale fuoriuscivano acque di ignota provenienza e presumibilmente provenienti dall’invaso della discarica; Una seconda conduttura di ampia sezione in polietilene, sempre collocata sotto traccia della strada in terra battuta, priva di scoli ma le cui adduzioni provenivano inequivocabilmente dalla discarica; Su tutta l’area interessata ristagnavano liquami nauseabondi e notevoli addensamenti di materiale di colore rossastro che aveva procurato anche un disseccamento della vegetazione spontanea ivi esistente”.
Tutto questo a pochi giorni dal conferimento di cittadinanza meritoria al magistrato ed ex assessore all’energia Nicolò Marino, dopo aver acceso i riflettori e dato l’input alla chiusura del sito, e la conseguente Conferenza sul ‘Ciclo integrato dei Rifiuti in Sicilia, in cui si è discusso anche dei rischi collegati alla discarica e dei danni perpetrati negli anni alla comunità furnarese.
“Alla luce della superiore scoperta si evidenzia, ancora una volta, – sottolinea la nota comunale – la grave criticità ambientale riscontrabile in prossimità del sito gestito da TirrenoAmbiente spa che insiste sull’alveo imbrifero del Torrente Mazzarrà dal quale il Comune di Furnari attinge le risorse idriche tramite i pozzi di contrada da Lacco.
Eppure già L’ARPA, in una sua relazione del 2013, aveva rilevato nel greto del Torrente Mazzarrà e nelle zone adiacenti la discarica, valori superiori alla norma senza individuarne e ricercarne le possibili cause e senza informare Comune di Furnari, i cui pozzi idrici sono a possibile rischio di infiltrazione.
Ancora una volta, in un coacervo di interessi e vicende poco chiare che hanno come protagonista la TirrenoAmbiente spa, resta sempre il Comune di Furnari a dovere accertare e denunciare, con fatti concreti ed oggettivi, una grave situazione di criticità ambientale, – conclude il comunicato – mentre permane il pericolo del percolato e della staticità dell’enorme volume di rifiuti illegittimamente abbancati, con le conseguenti responsabilità che vanno individuate, accertate e perseguite”.
In definitiva, sul caso il sindaco di Furnari Mario Foti, quale autorità sanitaria locale, chiede pertanto che sull’area in questione, prontamente posta sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria, e sulle acque e le condotte abusivamente collocate e rinvenute, vengano svolte le opportune indagini finalizzate alla verifica dell’esistenza di sostanze pericolose e nocive, ivi inclusa la presenza di metalli pesanti, che possano mettere in pericolo la salubrità della popolazione di Furnari.