Una serata con Patrizia Zangla, parole, musica e grandi emozioni. Originalissimo evento quello svoltosi nel tardo pomeriggio di domenica 15 maggio 2016 presso l’Auditorium San Vito a Barcellona Pozzo di Gotto: una manifestazione che l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare ad una figlia illustre di questa città (pur essendo lei nata in provincia di Bolzano, “terra di confine” ma di origini barcellonesi).Patrizia Zangla è stata la protagonista fra tanti altri protagonisti: parole, musica, danza, teatro, televisione. E storia. Ma soprattutto emozioni palpabili in un Auditorium pieno come non lo vedevamo da tempo. Ha curato i particolari questa Professoressa/Giornalista/Scrittrice (insegna Storia e Filosofia al Liceo “Valli”, scrive sulla pagina della cultura del quotidiano Gazzetta del Sud, ha pubblicato parecchi libri di grande successo oltre che di eccelsa qualità e qui citiamo il Premio Kafka 2013 “1943-1945 L’Italia in camicia nera”), con certosino impegno ha fatto da regista e sceneggiatrice ma anche da coreografa ed attrice. Anzi “lettrice” dei propri scritti, in particolare del suo ultimo saggio “Ad un figlio, amoroso giglio” (Leone Editore) spaccato del nostro Paese dagli Anni ’50 fino agli Anni di Piombo ed alla Jihad. Introdotta dal giornalista Benedetto Orti Tullo, che ha invitato a salire sul palco il Sindaco Roberto Materia che ha ricordato il prestigio della Zangla, e l’Assessore alla Cultura Ilenia Torre (che ha curato la serata di concerto con Lucia Puliafito, che presiede la commissione Cultura) che ha illustrato la biografia della scrittrice. È quindi salita sul palco Patrizia Zangla ed in un affascinante gioco di luci ha iniziato a rapire il pubblico. Lettrice lei e lettori amici ospiti della serata: da Alessandro Cocuzza a Roberta Macrì, da Tanina Caliri a Francesco Russo, da Angela D’Anna ad Angelo Napoli, ad Annamaria Imondi che ha anche brillantemente curato la gestione della sala. Accompagnata dolcemente dalle note del pianoforte del musicista Giovanni Sangiovanni mentre la ballerina Alessia Biondo danzava. Si è fatta affiancare da immagini e video di repertorio che hanno fatto venire lucciconi al pubblico, da antiche pubblicità al carosello, da spezzoni di telegiornali degli anni di piombo a eventi più leggeri. Storia. Quella storia che poi siamo noi come scrisse il noto cantautore.
Un intreccio fra pubblico e privato che ha raggiunto l’apice di emozioni nel momento in cui la Zangla descriveva con struggente delicatezza l’addio all’amata Mamma. O quando ha “parlato” al figlio tanto amato ma lasciato volare via nello straordinario volo che è la Vita. Una serata di Cultura ed Amore come non se ne vedevano da tempo nella nostra zona ed il merito è tutto di Patrizia Zangla e di coloro che l’hanno giustamente affiancata in questo indimenticabile evento.
Alfredo Anselmo